Un lettore ci manda stralci di questa strana storia italiota. Riguarda i rapporti privilegiati dell’architetto Elisabetta Spitz, direttrice del Demanio, il cui stipendio ammonta a 320 mila euro l’anno, ovviamente a spese del contribuente italiano. Sia detto per inciso, la dottoressa Spitz è moglie di Marco Follini. Quanto segue è uno stralcio della polemica nata da un’inchiesta del Secolo XIX di Genova
«l’appoggio esterno di Follini a questo governo (...) alla conferma dell’incarico di Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio per altri cinque anni a sua moglie».
Tanta sicumera è mal riposta.
I tempi fra la riconferma dell’architetto Spitz e la crisi politica che ha costretto Prodi a chiedere la fiducia non autorizzano a stabilire un rapporto di causa-effetto.
Il ministero dell’Economia ha ufficializzato la sua decisione il 2 febbraio.
La crisi si è aperta il 21.
In più, quale che sia l’opinione sulla scelta di Follini, l’uomo merita rispetto.
E’ miserabile pensare che si sia abbassato a un tanto volgare mercanteggiamento.
Non ho tuttavia alcun problema a rivelare come ci siamo arrivati noi del Secolo XIX.
Menduni lavora da qualche settimana su una storia a proposito di una villetta sugli scogli a Recco, che ospita la sede part-time della Forestale e anche l’alloggio di servizio di Walter Lupi, direttore del Siit (ex Genio civile) per la Lombardia e la Liguria.
Durante quell’inchiesta è saltato fuori un documento, intestato «Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti», in cui la villetta passa dal demanio marittimo al patrimonio dello Stato.
In calce porta la firma dell’architetto Spitz, direttore dell’Agenzia del demanio.
La normale curiosità di un giornalista ha fatto il resto.
Con una ricerca su internet si è trovato il documento con cui il ministero dell’Economia la riconfermava al Demanio.
Una visita al sito Cerved ha permesso di ricostruire le attività dell’architetto: tutte le sue società risultavano domiciliate in viale Angelico 163, Roma.
Un controllo a quell’indirizzo ha consentito di stabilire che ora i locali sono occupati dall’associazione Nens (Nuova Economia Nuova Società.
Ancora su internet ed è saltato fuori che l’associazione è stata fondata da Pierluigi Bersani, ministro
delle Attività produttive, e Vincenzo Visco, viceministro dell’Economia.
Era stato proprio Visco, sette anni fa, a proporre l’architetto Spitz all’agenzia del Demanio.
La domanda successiva è banalmente legittima: siamo forse davanti a un intreccio fra pubblico e privato, fra incarichi e affitti?
«l’appoggio esterno di Follini a questo governo (...) alla conferma dell’incarico di Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio per altri cinque anni a sua moglie».
Tanta sicumera è mal riposta.
I tempi fra la riconferma dell’architetto Spitz e la crisi politica che ha costretto Prodi a chiedere la fiducia non autorizzano a stabilire un rapporto di causa-effetto.
Il ministero dell’Economia ha ufficializzato la sua decisione il 2 febbraio.
La crisi si è aperta il 21.
In più, quale che sia l’opinione sulla scelta di Follini, l’uomo merita rispetto.
E’ miserabile pensare che si sia abbassato a un tanto volgare mercanteggiamento.
Non ho tuttavia alcun problema a rivelare come ci siamo arrivati noi del Secolo XIX.
Menduni lavora da qualche settimana su una storia a proposito di una villetta sugli scogli a Recco, che ospita la sede part-time della Forestale e anche l’alloggio di servizio di Walter Lupi, direttore del Siit (ex Genio civile) per la Lombardia e la Liguria.
Durante quell’inchiesta è saltato fuori un documento, intestato «Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti», in cui la villetta passa dal demanio marittimo al patrimonio dello Stato.
In calce porta la firma dell’architetto Spitz, direttore dell’Agenzia del demanio.
La normale curiosità di un giornalista ha fatto il resto.
Con una ricerca su internet si è trovato il documento con cui il ministero dell’Economia la riconfermava al Demanio.
Una visita al sito Cerved ha permesso di ricostruire le attività dell’architetto: tutte le sue società risultavano domiciliate in viale Angelico 163, Roma.
Un controllo a quell’indirizzo ha consentito di stabilire che ora i locali sono occupati dall’associazione Nens (Nuova Economia Nuova Società.
Ancora su internet ed è saltato fuori che l’associazione è stata fondata da Pierluigi Bersani, ministro
delle Attività produttive, e Vincenzo Visco, viceministro dell’Economia.
Era stato proprio Visco, sette anni fa, a proporre l’architetto Spitz all’agenzia del Demanio.
La domanda successiva è banalmente legittima: siamo forse davanti a un intreccio fra pubblico e privato, fra incarichi e affitti?
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